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SANITÀ REGIONALE: PROROGATO UN VERBALE D’INTESA NON PIÙ VIGENTE. SNAMI: “SCELTA UNILATERALE CHE DESTABILIZZA IL SISTEMA”

Immagine del redattore: SNAMI Bologna SNAMI Bologna

 

Bologna 29 marzo 2025

 

 

COMUNICATO STAMPA

 

SANITÀ REGIONALE: PROROGATO UN VERBALE D’INTESA NON PIÙ VIGENTE. SNAMI: “SCELTA UNILATERALE CHE DESTABILIZZA IL SISTEMA”

 

Lo SNAMI esprime forte preoccupazione per lo scenario che la Regione Emilia-Romagna sta delineando in ambito sanitario. È stata infatti prorogata, in modo unilaterale, la validità di un verbale d’intesa – e non di un accordo vero e proprio – che comporta un impatto economico di milioni di euro, nonostante la sua scadenza al 31 dicembre 2024 e l’assenza di sottoscrizione da parte di qualsiasi organizzazione sindacale.

 

Nell’ultimo incontro regionale con l’Assessorato alla Sanità, nessuna OOSS ha espresso condivisione rispetto alla proroga del verbale in questione. Al contrario, è emersa la necessità di rivedere l’attuale assetto dei CAU, oggi rappresentati da almeno tre modelli differenti, alcuni dei quali più assimilabili a strutture ospedaliere che non alla medicina territoriale.

 

È noto – anche attraverso fonti di stampa – che l’unica sigla sindacale inizialmente firmataria del verbale aveva già espresso l’intenzione, al pari delle altre, di non procedere alla sua riconferma. Le organizzazioni sindacali avevano invece condiviso la possibilità di una proroga tecnica limitata al 31 marzo 2025, giustificata dalla fase di transizione legata al cambio di amministrazione regionale.

 

La nostra preoccupazione oggi riguarda non solo l’aspetto politico-sindacale, ma soprattutto i medici coinvolti, che si troverebbero a operare in un quadro privo di riferimenti contrattuali aggiornati. Questo comporta potenziali criticità sia sul piano assicurativo sia su quello retributivo, considerato che il nuovo Accordo Collettivo Nazionale, pubblicato nel 2024, ha introdotto nuove attività e tariffe non sempre allineate agli standard precedenti, potenzialmente creando condizioni già verificatesi in altre Regioni dove soprattutto rispetto la retribuzione, vi sono state poi richieste di restituzione di emolumenti ricevuti.

 

Non corrisponde al vero quanto letto nelle dichiarazioni stampa attribuite all’Assessore, che i medici non avrebbero potuto più operare dal 31 marzo. L’ Assessorato infatti aveva tutto il tempo per modificare i contratti di lavoro esistenti laddove necessario, evitando la proroga di  forma collettiva senza accordo, paradossalmente prevenendo una serie di criticità a tutti gli attori in gioco, dalle Aziende Sanitarie ai Professionisti.

 

Lo SNAMI chiede con forza trasparenza, condivisione e rispetto delle regole contrattuali, a tutela dei professionisti e della qualità dell’assistenza ai cittadini. Questo modus operandi unilaterale non è accettabile e mina le fondamenta ed i principi delle corrette relazioni sindacali

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