Oggi pomeriggio presso la Sede della Direzione in Via Castiglione è stato sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo aziendale dei Medici 118 convenzionati con l' Azienda USL di Bologna.
Un contratto importante perché sancisce la chiara definizione ed il rispetto delle funzioni proprie del contratto di lavoro convenzionale 118 ed estende l' attività di supporto, quando possibile e secondo regole precise, dei medici 118 presso alcuni Presidi ospedalieri della Provincia di Bologna.
Mentre in molte province della Regione assistiamo ad un costante abuso del contratto convenzionale 118 per coprire l'assistenza ospedaliera, usando i medici 118 che non hanno gli stessi inquadramenti contrattuali e titoli dei medici ospedalieri, a Bologna rinnoviamo una collaborazione rispettosa delle forme contrattuali che consente ai professionsiti, una volta garantito il 118, di poter supportare se lo desiderano, anche le attività ospedaliere oggi in affanno.
A differenza di altre province della Regione, dove abbiamo assistito alla soppressione di automediche per tenere aperti PPI e Piccoli Pronto Soccorso con poche risorse, per SNAMI è essenziale mantenere le automediche in piena funzionalità garantendo capillare risposta alla vera emergenza in territorio, e su questo modello costruiamo le collaborazioni con i Pronto Soccorso che tuttavia non possono andare a scapito del servizio di soccorso
Un risultato importante ed un miglioramento del precedente accordo che aveva garantito all' Azienda USL di Bologna l'arrivo di tanti medici di emergenza, con una inversione della tendenza all'abbandono da parte dei medici che praticamente tutte le altre Aziende della Regione hanno sperimentato in questi anni.
La dimostrazione evidente che quando vengono rispettati i contratti di lavoro ed i professionisti e si negozia seriamente un modello organizzativo sostenibile, alla fine nonostante la grave carenza che accomuna tutti, dei risultati significativi si possono comunque ottenere.
Altro passo importante è la firma dell'intesa attuativa dei Medici che parteciperanno alle "nuove USCA" dopo la preintesa regionale, altro passaggio fondamentale in questa fase di recrudescenza pandemica che consentirà di garantire le regole di ingaggio dei professionisti impegnati nella lotta domiciliare al COVID19
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