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Immagine del redattoreSNAMI Bologna

La mouche du coche ! - La Replica SNAMI Emilia Romagna ad AUSL Romagna

La mouche du coche

L’Azienda Usl Romagna non la può certo “mandare a dire” mistificando senso, contenuto e termini del comunicato stampa SNAMI, cercando di correlare il “Far West” al “tentativo degli operatori presenti al CAU di Cattolica” di “salvare una vita umana”.


Quello a cui si è inequivocabilmente inteso descrivere è per converso quella “scena da Far West” a cui “gli operatori si sono trovati di fronte” rappresentata dall’irruzione di persone con “un ragazzo in arresto cardiaco dopo essere stato accoltellato”, situazione critica alla quale non risulta ontologicamente strutturato il CAU. Null’altro.


Risulta parimenti del tutto puerile, oltre che sterile, cimentarsi nel fare aritmeticamente le pulci al riferimento “ai numerosi familiari” allorquando è lo stesso comunicato aziendale che rendiconta scriminando quelli che indica come “alcuni conoscenti” che hanno portato il paziente in CAU dai “due familiari” e “dagli altri pazienti presenti” accreditati nel numero di “cinque” oltre a “tre allontanamenti”: sommati indistintamente tra loro, in un contesto emergenziale, la matematica non è un’opinione.


Nessuna critica all’operato dei medici, infermieri OSS presenti ed agli altri operatori intervenuti: questo, semplicemente ad onor del vero ed a respingere al mittente “le allarmistiche vergognose e calunniose affermazioni” di cui si sono intese inaccettabilmente bollare ed attribuire a questa sigla sindacale.


Altrettanto vero è che non appare particolarmente lusinghiero cercare di attribuire quell’emersa oggettiva criticità ad anonimi “alcuni conoscenti” che avrebbero portato “in autonomia” il paziente “senza allertare il 118 Romagna”.


Non interrogarsi sul “perché” sia direttamente giunta al CAU ex PS detta drammatica urgenza risulta invero un fattore non certamente anodino dell’intera vicenda, non liquidabile con un inappropriato generalistico “tout va très bien madame la Marquise” od una demagogia buona per tutte le stagioni, incensante i modelli assistenziali messi in campo e la assoluta bontà “dei percorsi clinici predisposti in AUSL Emilia Romagna” che “consentono il trattamento ottimale dei pazienti” “tempo dipendenti” “in linea con i migliori standard nazionali”.


E’ indubbio e fuori discussione che “il tentativo degli operatori presenti al CAU di Cattolica di salvare una vita umana” sia stato improntato “al Giuramento di Ippocrate” ovvero di tutelare la salute ed intervenire in qualunque situazione di emergenza in cui si trovi coinvolto in base alle proprie competenze” “anche se il CAU è una struttura a bassa complessità” : nessuno lo ha posto in dubbio, prima di tutto - sia chiaro - lo SNAMI.


Rimane quel “perché”, in una situazione così drammatica, quei cittadini qualificati come “alcuni conoscenti” della vittima abbiano pensato di portare al CAU ex P.S. il paziente “senza allertare il 118”.


Non punge neppure vaghezza, alla mosca nocchiera o al maggiordomo di turno: tout va très bien madame la Marquise.


14 Agosto 2024








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