COMUNICATO STAMPA:
CI MANCAVA L’ “ACCALAPPIA-AL- CAU”!
I MALATI NON VANNO AL CAU? L’ AUSL DI BOLOGNA “SPERIMENTA” L’INFERMIERE “ACCALAPPIATORE” PER DEVIARE PAZIENTI DAL PS AL CAU!!!
13 GIUGNO 2024 – Oramai una Sit-Com tragi - più che - comica quella dei CAU!
La grande soluzione partorita dall’ Assessorato di Donini per porre rimedio, a loro dire, al sovraffollamento dei Pronto Soccorso, diviene più assurda ogni giorno che passa.
Dato oramai per assodato dalle stesse nota AUSL che il sovraffollamento al pronto soccorso del Maggiore, di tutta evidenza, pare non si sia risolto, l’ Azienda USL di Bologna senza alcun confronto con le rappresentanze mediche ha comunicato alle O.S. del comparto l’avvio di una “sperimentazione urgente” per istituire la figura dell’infermiere CAU procacciatore di malati da "intercettarsi" nell’area del Pronto Soccorso dell’ Ospedale Maggiore di Bologna , con nuove competenze avanzate di “recupero” e "reindirizzamento“ di quei pazienti che, non dandosene per intesi, continuano a rivolgersi al pronto soccorso nonostante l’ampissima offerta CAU !!!!!
Sarebbe un precedente pericoloso - anche, in primis, per il deviante - e quanto meno discutibile quello di tentare di deviare pazienti che si sono rivolti a uno specifico servizio ospedaliero per tentare di dirottarli su un altro, territoriale, ma organizzato all’interno della medesima struttura ospedaliera. Non di minor rilevanza la questione della responsabilità ribaltata sulle spalle dell’infermiere CAU (ma anche quello di triage) che non hanno compiti di “smistamento” tra servizi, ma di valutazione e attribuzione di una priorità di accesso al servizio di pronto soccorso ospedaliero.
Scenario che dimostra l’ennesimo segnale di fallimento sull’obbiettivo di riduzione degli accessi al PS a causa di un sistema mal pensato ad inizio dall’ Assessorato, con conseguenze per le Aziende Sanitarie costrette oggi a raccogliere cocci e mettere pezze a colori tra mille tentativi acrobatici .
Lo ripetiamo ancora una volta: se c’erano, come ci sono ancora, problemi seri al Pronto Soccorso, li bisogna agire per correggere. Continuare a rimarcare una soluzione ideologica secondo la quale i problemi del PS derivino da dalla medicina generale e dall’inefficacia organizzativa di altri servizi all’infuori che dall’organizzazione dei PS medesimi è quanto di più sbagliato. I Pronto Soccorso oggi sono sottodimensionati rispetto ai bisogni, vanno evidentemente ampliati, gli operatori meglio pagati e i posti letto aumentati, il resto son chiacchiere
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